Sulle pendici del monte Ermada è visitabile una grotta carsica frequentata già dal Neolitico e adattata in età romana (dal II al V sec d.C.) a luogo di culto del dio Mitra.
Il mitraismo era una religione misterica molto popolare di lontana origina iranica e al più importante regione pagana salvifica, ovvero basata sulla speranza di una vita dopo la morte.
L’immagine di culto raffigura il giovane dio che sacrifica un toro in onore del dio Sole: questa scena è rappresentata in due rilievi in calcare invenuti all’interno dell agrotta, insieme a un gran numero di monete e lucerne lasciate dai fedeli come offerte votive.
Alcuni offerenti erano nominati in iscrizioni qui indivuduate di cui, come per i rilievi, sono esposti i calchi. E’ rilevante la collocazione del MItreo di DUino, uno dei rari esempi realizzati in grotta naturale, in vicinanza delle risorgive del Fiume TIvamo, dove in epoca romana si veneravano il corso d’acqua divinizato, la Spes Augusta e l’Eroe Diomede; in relazione ad essi si ipotizza anche la presenza di un’area sacra presso l’attuale chiesa di S. Giovanni in Tuba.